La vicenda ha assunto contorni sempre più ampi e rilevanti. Nintendo ha formalmente richiesto alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California l’emissione di un mandato di comparizione nei confronti di Discord, al fine di ottenere informazioni dettagliate sull’identità del responsabile dietro una massiccia fuga di dati riservati. L’episodio, ribattezzato Teraleak, risale allo scorso ottobre e riguarda la diffusione di quasi un terabyte di materiali interni di proprietà di Nintendo e dello studio giapponese Game Freak, sviluppatore storico della serie principale di giochi Pokémon.
Secondo la documentazione legale presentata, l’individuo coinvolto operava su un server Discord denominato FreakLeak, dove sarebbe stato identificato con l’alias GameFreakOUT. Le schermate acquisite mostrerebbero l’utente in questione pubblicare file e materiali classificati, accessibili solo a dipendenti e collaboratori autorizzati. Nintendo ha chiesto al tribunale che Discord venga obbligata a fornire il nome reale del soggetto, l’indirizzo postale, il numero di telefono e l’indirizzo e-mail, con l’intento di intraprendere eventuali azioni legali per violazione di segreti industriali, infrazione della proprietà intellettuale e danno reputazionale.
Una falla sistemica nella sicurezza dei dati
Tra i materiali trapelati, di estrema delicatezza risultano essere i nomi e gli indirizzi e-mail aziendali di 2.606 dipendenti ed ex collaboratori di Game Freak, elemento che solleva interrogativi significativi sulla gestione e la protezione dei dati all’interno delle strutture operative coinvolte. Non meno gravi appaiono le rivelazioni relative a progetti videoludici ancora non annunciati, potenzialmente in sviluppo per Nintendo Switch e per la sua futura console erede, di cui si ipotizza il debutto entro la prima metà del 2026.
Le informazioni trafugate includerebbero contenuti di due nuovi giochi Pokémon non ancora svelati, uno dei quali in collaborazione con un team esterno non identificato. A questi si aggiungono asset inutilizzati risalenti all’epoca del Nintendo DS, fra cui elementi grafici e musicali inediti, oltre a piani preliminari per una serie live action dedicata al mondo Pokémon destinata a Netflix e un ipotetico seguito del film Detective Pikachu del 2019, sempre in versione cinematografica con attori in carne e ossa.
Il danno non è solo commerciale ma anche strategico, in quanto compromette l’efficacia delle campagne di marketing, altera la percezione pubblica dei progetti in sviluppo e costringe le aziende coinvolte a rivedere i propri calendari di comunicazione. Non è la prima volta che Nintendo si confronta con episodi di questo genere, ma l’ampiezza e la profondità del Teraleak lo rendono una delle più gravi violazioni subite dalla compagnia nell’ultimo decennio.
Nel frattempo, Game Freak è al lavoro su Pokémon Legends Z-A, prossimo capitolo della serie avviata con Pokémon Legends Arceus, previsto su Nintendo Switch per la fine del 2025. Sebbene l’annuncio ufficiale non sia stato compromesso da questa fuga, le recenti turbolenze hanno inevitabilmente acceso i riflettori sull’intero ecosistema Pokémon, alimentando speculazioni e ipotesi sul futuro del brand.
Nintendo, da sempre inflessibile nel tutelare la propria proprietà intellettuale, si appresta ora a percorrere le vie legali con la determinazione di chi vuole dare un segnale chiaro: la protezione delle proprie risorse creative è una priorità assoluta, e nessuna violazione rimarrà impunita.
Fonti consultate: Anime News Network.