All’Expo 2025 di Osaka, una mostra allestita nell’area giochi per bambini ha rapidamente attirato critiche e polemiche. Al centro dell’attenzione, una panchina costruita con peluche riciclati e compressi in una struttura trasparente, pensata per trasmettere un messaggio ecologico. Tuttavia, l’intento artistico è stato oscurato dal riconoscimento, da parte dei visitatori, di personaggi ben noti dell’universo Pokémon, tra cui Dragonair e Dedenne.
Questa identificazione ha scatenato la reazione indignata dei fan, che hanno ritenuto irrispettosa e disturbante l’associazione dei loro beniamini con un oggetto considerato da molti inquietante. L’hashtag che denuncia l’episodio ha presto raggiunto la vetta delle tendenze social in Giappone, alimentando un acceso dibattito.
万博に遊ばなくなったぬいでリサイクルして作りましたってベンチあったけど…デデンネさん…😭 pic.twitter.com/KzTMdn9RYV
— イトー (@ito072495234909) April 20, 2025
La replica di Nintendo
Il malcontento è cresciuto fino a coinvolgere direttamente Nintendo, che è stata contattata per un chiarimento. L’azienda ha risposto con decisione, affermando che la mostra non era stata in alcun modo approvata o autorizzata, e ha scelto di non aggiungere ulteriori commenti. Con questa dichiarazione, Nintendo ha voluto tutelare la propria immagine e quella dei suoi celebri personaggi, molto amati dal pubblico giapponese.
Quando l’arte oltrepassa il confine
L’intento di trasformare oggetti abbandonati in simboli di rinnovamento si è scontrato con l’importanza culturale di figure come i Pokémon, che rappresentano per molti ben più di un semplice prodotto commerciale. Il caso dimostra quanto sia sottile la linea tra espressione creativa e violazione di identità protette, soprattutto quando in gioco vi è l’emotività collettiva di una community fedele e attenta.
ポケモンファン激怒ってなってるけどファンじゃなくともこれはさすがにキツ過ぎるやろ、パワハラ上司にギュウギュウに詰められて病んだ層の怨念ベンチみたいになっとるやんか…
顔が見えないようにしてるってことは制作側もハナから良心の呵責があるんだな?メタモン見えてるけどな😢#ピンズバNEWS pic.twitter.com/W55lKuXpk6— 渦巻 𝒃𝒚 𝑼𝒛𝒖𝒎𝒂𝒌𝒊 (@uzumaki_628) April 24, 2025
Nintendo, con una semplice ma chiara presa di posizione, ha ristabilito i confini del lecito utilizzo del proprio patrimonio creativo, mentre l’Expo di Osaka si trova ora a gestire un’incresciosa deviazione dal suo messaggio originale di sostenibilità e innovazione.
Fonti consultate: Gamezilla.