Nel panorama videoludico odierno, dominato da open world sconfinati e action frenetici, Nobody Wants to Die si staglia come un’affascinante anomalia, un ritorno alle origini delle avventure grafiche condito con una spruzzata di cyberpunk distopico e un pizzico di noir investigativo. Sviluppato da Critical Hit Games e pubblicato da Plaion, questo titolo per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S si propone come un’esperienza narrativa profonda e coinvolgente, capace di rapire il giocatore con la sua trama intricata e il suo stile visivo mozzafiato.
Nobody Wants to Die si inserisce a pieno titolo nella tradizione delle avventure grafiche punta e clicca, genere che ha conosciuto il suo apice negli anni ’90 con titoli leggendari come Blade Runner e Beneath a Steel Sky. Questi giochi, caratterizzati da ambientazioni immersive, storie intriganti e enigmi complessi, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria degli appassionati, creando un’eredità a cui Nobody Wants to Die si ispira con evidente reverenza.
Un’Odissea cyberpunk tra le distopie del futuro
La storia di Nobody Wants to Die ci proietta nella New York del 2329, una metropoli decadente dominata dalla tecnologia e dall’ossessione per l’immortalità. In questo scenario futuristico, la morte non è più un evento inevitabile, ma un lusso che solo l’élite può permettersi. Il detective James Karra, un uomo dal passato tormentato, si ritrova invischiato in un’indagine che lo porterà a svelare i lati oscuri di questa società apparentemente perfetta.
Nei panni di Karra, il giocatore si ritroverà a dover risolvere una serie di omicidi che mietono vittime tra l’alta borghesia. Armato di tecnologie avanzate e della sua abilità investigativa, dovrà esaminare le scene del crimine, raccogliere indizi, interrogare testimoni e ricostruire gli eventi per assicurare il colpevole alla giustizia. La manipolazione del tempo, una delle meccaniche chiave del gioco, permette di ripercorrere i passi delle vittime e rivivere gli ultimi istanti prima della morte, fornendo una prospettiva unica e preziosa per la risoluzione del caso.
Tuttavia, il sistema investigativo risulta un po’ troppo guidato, limitando la libertà d’azione del giocatore. La maggior parte delle azioni da compiere sono suggerite o addirittura imposte, riducendo il senso di sfida e scoperta. Il gioco punta maggiormente sull’aspetto narrativo, con scelte di dialogo che possono influenzare il corso della storia e portare a diversi finali. Le conversazioni sono ben scritte e offrono diverse opzioni di risposta, permettendo di personalizzare in parte l’approccio di James.
La storia, pur non brillando per originalità, si lascia seguire con interesse grazie ai suoi colpi di scena e al suo ritmo incalzante. Il giocatore si trova coinvolto in un’indagine ricca di misteri e segreti, dove ogni scelta può avere conseguenze imprevedibili. Il passato tormentato di James e i suoi rapporti con gli altri personaggi aggiungono profondità alla narrazione, creando un intreccio che tiene incollati allo schermo.
Un noir atmosferico che riflette sull’immortalità
Nobody Wants to Die non è solo un’avventura investigativa, ma anche un profondo viaggio introspettivo che esplora tematiche complesse come il transumanesimo, l’immortalità e il prezzo che essa comporta. La società distopica in cui è ambientato il gioco ci spinge a riflettere sui pericoli di un’ossessione sfrenata per la vita eterna e sulle conseguenze etiche che ne derivano. L’atmosfera noir, enfatizzata da una colonna sonora suggestiva e da una grafica fotorealistica mozzafiato (con tanto di ray tracing su PS5), contribuisce a creare un’esperienza immersiva e coinvolgente. L’estetica cyberpunk viene ulteriormente arricchita da elementi noir, come la pioggia incessante, i vicoli bui e la colonna sonora jazzistica.
Nonostante la sua natura di avventura narrativa, Nobody Wants to Die offre un’esperienza di gioco stratificata e ricca di sfide. I puzzle ambientali e logici, integrati perfettamente nella trama, mettono alla prova l’ingegno del giocatore, mentre le scelte morali che si presenteranno durante l’avventura avranno un impatto sul finale della storia. Il ritmo di gioco è ben calibrato, evitando momenti di frustrazione e mantenendo alta la tensione narrativa dall’inizio alla fine.
Lunga vita alle avventure grafiche?
Nobody Wants to Die rappresenta una ventata d’aria fresca nel panorama videoludico odierno, dimostrando che c’è ancora spazio per le avventure grafiche narrative anche nell’era dei titoli open world e action. La sua grafica mozzafiato, la storia intrigante, le meccaniche di gioco ben congegnate e l’atmosfera noir coinvolgente ne fanno un titolo imperdibile per gli amanti del genere e per tutti coloro che cercano un’esperienza videoludica diversa dal solito. In un mondo di sequel e remake, Nobody Wants to Die si erge come un’opera originale e coraggiosa, capace di riportare in auge un genere videoludico che sembrava ormai dimenticato.
