L’incanto prende vita: Once Upon a Puppet debutta oggi, 23 aprile 2025, su PC tramite Steam, PlayStation 5, Xbox Series X|S e Steam Deck, portando sulle scene digitali un mondo di marionette spezzate e scenografie dimenticate. Il singolare platform-puzzle firmato dallo studio Flatter Than Earth e pubblicato da Daedalic Entertainment si prepara inoltre ad approdare su Nintendo Switch all’inizio di giugno, con una versione portatile il cui sipario si alzerà nelle prossime settimane.
🔥 Get Once Upon a Puppet NOW: https://t.co/B6ggY1eNRm
— Daedalic Entertainment (@daedalic) April 24, 2025
L’opera prima dello studio indipendente propone un viaggio emozionale e visionario in un universo costruito come un palcoscenico in rovina, dove ogni fondale è stato disegnato a mano e ogni meccanismo ludico si intreccia a una narrazione poetica. I protagonisti, Nieve e Drev, si muovono tra corde, travi e sipari logori, uniti da un filo magico che diventa strumento di esplorazione, risoluzione di enigmi e rivelazione identitaria.
Enigmi scenici e dinamiche duali
Nel cuore del gameplay, Once Upon a Puppet mette in scena l’interazione tra due personaggi dai ruoli complementari: Nieve, serva di scena caduta in disgrazia, e Drev, burattino animato dal destino. Il giocatore ne controlla i movimenti congiunti, sfruttando abilità specifiche e una meccanica basata sul filo che consente di manipolare elementi dell’ambiente, muovere oggetti scenici e accedere a passaggi nascosti. È un sistema che fonde intelligenza ambientale e senso teatrale, mantenendo costante l’equilibrio tra sfida logica e suggestione visiva.
L’universo di gioco si distingue per la cura estetica: scenografie mobili, fondali cangianti e dettagli ispirati al teatro tradizionale creano un’atmosfera sospesa, malinconica e profondamente immersiva. I costumi da collezionare, gli oggetti di scena interattivi e i nemici marionetta, animati da un’essenza sinistra, arricchiscono ulteriormente un mondo costruito come un poema visivo.
Un racconto senza maschere
Più che una semplice cornice, la storia di Once Upon a Puppet è il motore emotivo dell’intera esperienza. Nel corso dell’avventura, i due protagonisti attraversano il Sottopalco, un reame caduto in disgrazia sotto le quinte del grande teatro, ricostruendo lentamente le scene perdute e scoprendo verità scomode sul proprio passato. Ogni puzzle risolto non rappresenta soltanto un ostacolo superato, ma anche un tassello nella composizione di un’identità lacerata.
La narrazione, priva di ridondanze e guidata da una regia sobria, lascia spazio al silenzio, alla suggestione e al non detto. È una fiaba cupa e struggente, che affronta temi universali come l’esilio, la memoria e il bisogno di appartenenza. Le dinamiche tra Nieve e Drev evolvono con il progredire del gioco, dando voce a un rapporto che va oltre la cooperazione meccanica, fino a sfiorare la complicità emotiva.
Un esordio autoriale fuori dagli schemi
Con Once Upon a Puppet, Flatter Than Earth si presenta al mondo videoludico con un’opera dalla forte impronta autoriale, che coniuga sperimentazione ludica e raffinata sensibilità estetica. Lo studio, animato dalla volontà di osare dove i grandi nomi esitano, offre un titolo che parla alla mente e al cuore, restituendo al videogioco indipendente la dignità di un teatro delle emozioni.
Disponibile ora su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S e Steam Deck, Once Upon a Puppet si prepara a conquistare anche i possessori di Nintendo Switch a partire da giugno, portando con sé tutta la magia dimenticata del Sottopalco.