Il canale televisivo Cartoonito (46 del DTT) si prepara a festeggiare il Natale 2019 con una programmazione speciale dedicata a tutta la famiglia, con una serie di show in prima TV assoluta e una selezione dei programmi più amati dai giovani telespettatori.
Tra gli appuntamenti da non perdere ci sarà Pingu in città, serie in CGI diretta dallo studio Polygon (regia di Kimiko Ueno e Shinegori Tabate, scenografia di Naomi Iwata e musiche di Ken Arai) la cui trama vede la famiglia di Pingu trasferirsi dal villaggio alla città dove le persone svolgono lavori diversi. La programmazione di Pingu in città partirà dal 31 dicembre e prevederà un nuovo episodio in onda ogni giorno alle ore 18:00.
Conosciuto in tutto il mondo e adorato da grandi e piccini, Pingu approda sul Cartoonito con una nuova e divertente serie in grafica 3D che replica alla perfezione la tecnica originale della Claymation (plastilina in stop-motion) utilizzata nel 1986 per la serie composta da 156 episodi (11 stagioni) realizzata in Svizzera italiana e scritta dal regista tedesco Otmar Gutmann.
Dal piccolo villaggio in cui viveva, Pingu si è trasferito con tutta la famiglia in una grande città dove avrà l’opportunità di conoscere tanti nuovi amici pinguini. Con la sua energia e voglia di fare, Pingu in ogni episodio cercherà di aiutarli nel loro lavoro quotidiano, finendo però per combinare una marea di pasticci salvo riuscire a sistemare le cose in extremis e far sì che la giornata si concluda nel modo giusto.
Una delle ragioni del successo internazionale di Pingu – che ritroveremo anche in Pingu in città – è la mancanza di qualsiasi dialogo verbale comprensibile di senso compiuto. Tutti i dialoghi sono infatti in un fantomatico “linguaggio dei pinguini”, un grammelot incomprensibile ideato dal creatore Gutmann e interpretato nella prima stagione dal doppiatore Carlo Bonomi (lo stesso de La Linea, che infatti presenta un linguaggio analogo) e dalla seconda stagione in poi da Marcello Magni.
Tale linguaggio è privo di ogni significato (fatte salve alcune parole usate casualmente), ed è possibile ipotizzare cosa i personaggi si dicano nei dialoghi solo attraverso lo scorrimento delle immagini. Ciò agevola lo sviluppo delle capacità intellettive dei più piccoli e li proietta verso una comprensione che si basa esclusivamente sull’intuito.