Il mondo dei videogiochi è spesso associato a idee geniali e sviluppi strategici frutto di lunghe pianificazioni. Tuttavia, la storia dietro Tekken Tag Tournament, uno dei titoli di maggior successo della serie Tekken, dimostra che a volte anche uno scherzo può trasformarsi in una rivoluzione. Durante la sua serie su YouTube, “Harada’s Bar”, Katsuhiro Harada, il celebre direttore del progetto Tekken, ha rivelato una curiosità sorprendente: il concept di Tekken Tag Tournament nacque in soli cinque minuti, come un’idea scherzosa proposta durante una riunione.
La storia risale alla fine degli anni ’90, quando il team di sviluppo di Tekken si trovava in un momento di incertezza. Harada ricorda come, all’improvviso, i dirigenti decisero di cancellare il primo progetto di Tekken 4, un titolo che avrebbe dovuto essere un’esperienza completamente nuova rispetto ai precedenti episodi della serie. I capi, con una certa urgenza, chiesero al team di rilasciare un nuovo gioco entro sei mesi, con la chiara indicazione che dovesse essere simile a Tekken 3 (1997), ma senza essere una copia.
In questo contesto di pressione, Harada propose una meccanica di gioco innovativa: un sistema di combattimento a squadre, in cui i giocatori potessero scambiarsi i combattenti durante il match. Un’idea che, nelle sue intenzioni iniziali, era poco più di una battuta. “A causa della limitata capacità di memoria, non potevamo avere quattro personaggi sullo schermo, ma solo due”, spiega Harada, ricordando i vincoli tecnici del tempo. Tuttavia, il sistema di tag cambiò radicalmente il gameplay, introducendo una nuova dinamica strategica che permetteva ai giocatori di alternare i combattenti in modo fluido.
Un episodio particolarmente curioso emerse proprio dalla meccanica di scambio dei personaggi: se entrambi i giocatori eseguivano un tag contemporaneamente, si creava un momento di vuoto in cui, per un breve istante, nessun combattente era presente sullo schermo. “È stato il primo gioco di combattimento al mondo in cui non c’era nessuno sullo schermo per un momento… Era uno scherzo, e i miei colleghi del team sono scoppiati a ridere”, racconta Harada. Nonostante l’idea fosse nata come un’ironia, i dirigenti accolsero la proposta con entusiasmo, dando il via allo sviluppo di quello che sarebbe diventato Tekken Tag Tournament.
Il gioco arrivò nelle sale giochi nel 1999, seguito rapidamente dal suo debutto su PlayStation 2 come titolo di lancio. Il successo fu immediato: nei primi quattro giorni, Tekken Tag Tournament vendette oltre 400.000 copie, confermandosi come uno dei titoli di punta della console Sony. Superò i due milioni di unità vendute durante l’era PS2, e il suo impatto fu tale da generare un sequel, Tekken Tag Tournament 2, e una versione rimasterizzata per PlayStation 3.
Questo aneddoto dimostra come, nel mondo dello sviluppo videoludico, l’ispirazione possa nascere dai contesti più inaspettati. Tekken Tag Tournament, inizialmente concepito come una risposta rapida e un po’ provocatoria alle richieste dei dirigenti, ha segnato una tappa fondamentale nella storia dei picchiaduro. Ancora oggi, è considerato uno dei titoli più amati della serie, capace di innovare un genere senza rinunciare al divertimento e alla sperimentazione.
Dalla risata in una riunione alla conquista delle sale giochi e delle console di tutto il mondo, Tekken Tag Tournament ha dimostrato che anche le idee più improbabili possono diventare grandi successi. E, a volte, il segreto di un capolavoro può nascere da un semplice scherzo.
Fonti consultate: Automaton West.