Tra le novità di J-POP Manga programmate per il 2021 figura la miniserie Queen Emeraldas, manga scritto e disegnato dal leggendario Leiji Matsumoto, serializzato sulla rivista settimanale Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha dal 1978 al 1979.
Pubblicata per la prima volta in Italia nel 2005 da Hazard Edizioni, la miniserie in quattro volumi sarà disponibile in un box per collezionisti atteso entro il primo trimestre del nuovo anno.
L’opera, che ha ispirato anche una serie OAV realizzata tra il 1998 ed il 1999 dagli studi d’animazione Oriental Light and Magic e Bandai Visual, condivide personaggi con altri lavori di Matsumoto, quali Capitan Harlock e Galaxy Express 999.
Alla guida del vascello spaziale Queen Emeraldas, alter ego femminile dell’Arcadia (l’astronave di Capitan Harlock), Emeraldas, personaggio in cui sono riconoscibili le somiglianze con la Crimilde dei Nibelunghi, è una donna che, perduto il suo unico e vero amore, Tochirô, è destinata a viaggiare tra le stelle per combattere al fianco di oppressi e indifesi.
Al centro della narrazione è il suo incontro con Hiroshi Umino, un giovane e combattivo terrestre che ha abbandonato il suo pianeta natio inseguendo il sogno di volare nello spazio ed è precipitato su Marte.
Un incontro e un viaggio destinati a incidere profondamente nella vita di entrambi, giacché Hiroshi continuerà il viaggio al fianco del corsaro in gonnella sulla Queen Emeraldas.
Queen Emeraldas, equivalente femminile di Capitan Harlock, è un manga diretto e semplice, che non dimostra il suo valore per la sua storia o per il suo intreccio, quanto per il modo poetico e diretto al tempo stesso con cui esprime motivazioni e comportamenti dei personaggi.
Quello di Matsumoto è uno stile caratterizzato da spazi aperti e grandi vignette, con personaggi dagli sguardi duri e dalle parole altisonanti. Un far west del nuovo millennio, dove alle praterie sconfinate si sostituiscono gli spazi infiniti del cosmo. Ciò che i protagonisti fanno e dicono non serve per mostrare le loro azioni, quanto per evidenziare il loro pensiero.
L’autore ci porta questa volta in un mondo triste e desolato, mostrando i lati oscuri dello spazio profondo e delle colonie più lontane, dove l’uomo è dominatore o è dominato e dove solo pochi spiriti forti sono veramente autonomi.