Uno degli alberghi più iconici della capitale giapponese, il Gajoen Tokyo, si prepara a ospitare un evento artistico di grande impatto visivo e culturale. Dal 4 luglio al 23 settembre, gli spazi dell’albergo, noto anche come Meguro Gajoen, saranno invasi — in senso estetico — da una moltitudine di oni, le creature demoniache del folclore nipponico, protagoniste della mostra Wano Akari x Hyakudan Kaidan: A Riot of Demons.
Una scalinata, cento stanze, centinaia di demoni
L’evento si svolgerà lungo la celebre Scalinata dei Cento Gradini (Hyakudan Kaidan), un corridoio in stile Taishō perfettamente conservato, che collega sette lussuose stanze espositive. Il Gajoen, considerato l’unico “hotel museo” del Giappone, custodisce circa 2.500 opere d’arte, e in questa occasione ospiterà ben 38 artisti, chiamati a reinterpretare la figura dell’oni attraverso dipinti, ceramiche, manufatti tradizionali e installazioni contemporanee.
Tra le attrazioni principali della mostra, spicca un’imponente rappresentazione luminosa in stile Nebuta, ispirata alle celebri lanterne del festival di Aomori. È la prima volta in sei anni che il Gajoen espone un’opera di questo genere, solitamente rara da ammirare fuori dalla regione settentrionale del Giappone.
Luce giapponese e tradizione in kimono
Oltre ai demoni, la mostra include anche installazioni luminose più serene, appartenenti alla sezione “Wano Akari”, letteralmente “luce del Giappone”, per offrire un’esperienza sensoriale più completa e immersiva.
Per i visitatori desiderosi di vivere l’atmosfera in modo ancora più autentico, l’hotel propone uno speciale Yukata Plan disponibile dal 4 luglio al 31 agosto. Il pacchetto include il noleggio (e la possibilità di portare a casa) di un tradizionale kimono estivo, pranzo, tè pomeridiano o cena presso il Gajoen, e uno sconto del 50% sull’ingresso alla mostra. Sono disponibili opzioni sia per uomini che per donne.
L’ingresso alla mostra Riot of Demons ha un costo di 1.400 yen per gli adulti e può essere prenotato online. L’esperienza si preannuncia come un’occasione unica per esplorare il lato più evocativo e artistico del folclore giapponese, in un contesto storico di rara bellezza.
Fonti consultate: PR Times.