Nel vasto panorama degli sparatutto in prima persona, i titoli che fondono azione e ritmo musicale costituiscono una nicchia affascinante e poco esplorata. ROBOBEAT, sviluppato da Simon Fredholm e pubblicato da Kwalee, si inserisce in questo sottogenere con un’identità visiva vivace e un gameplay che premia la perfetta sincronia tra movimento e musica. Già apprezzato dagli utenti PC, il titolo debutta ora su PlayStation 5, Nintendo Switch e Xbox Series X|S, promettendo un’esperienza frenetica e impegnativa anche per il pubblico delle console.
Sparatorie a tempo in un mondo techno
Nei panni di Ace, un cacciatore di taglie determinato a catturare l’eccentrico e sfuggente robot Frazzer, i giocatori si troveranno immersi in un universo cyberpunk carico di colori al neon e pulsazioni elettroniche. La narrazione, volutamente essenziale, funge da pretesto per gettare il protagonista in un parco giochi digitale pieno di pericoli e sfide ritmiche. L’obiettivo è chiaro: sopravvivere a un vortice di nemici e ostacoli sfruttando non solo la precisione di tiro, ma anche la capacità di muoversi con fluidità al ritmo della musica.
Il gameplay di ROBOBEAT si distingue per la sua perfetta fusione tra sparatutto e roguelike musicale. I livelli generati proceduralmente assicurano una rigiocabilità costante, mentre l’arsenale variegato di armi da fuoco e da mischia invita i giocatori a sperimentare approcci differenti a ogni partita. La colonna sonora, elemento cardine dell’esperienza, non è un mero accompagnamento, bensì una componente integrata nel sistema di combattimento: sparare e muoversi fuori tempo riduce l’efficacia degli attacchi e penalizza la fluidità dell’azione, rendendo il tempismo un aspetto fondamentale.
Dinamismo, stile e sfida
ROBOBEAT incoraggia un approccio iperattivo alla mobilità: la corsa sui muri, gli scatti, i salti e l’uso del rampino trasformano ogni livello in un complesso puzzle dinamico che richiede riflessi pronti e una perfetta coordinazione con il beat. Il risultato è un balletto frenetico di proiettili e movimenti acrobatici che, una volta padroneggiato, restituisce un senso di soddisfazione pari a pochi altri titoli del genere.
Dal punto di vista tecnico, il gioco brilla per fluidità e reattività. Su PlayStation 5, il framerate si mantiene stabile anche nelle situazioni più concitate, garantendo un’esperienza senza compromessi. Tuttavia, l’alta velocità d’azione e la necessità di concatenare movimenti e attacchi con estrema precisione potrebbero risultare ostiche per chi non è abituato a questa tipologia di gameplay. Alcuni elementi platform, come la corsa sui muri e l’uso del rampino, possono occasionalmente risultare poco intuitivi, specialmente nelle sezioni più complesse che richiedono esecuzioni impeccabili.
Visivamente, ROBOBEAT si distingue per il suo stile cel-shaded e l’estetica vivace, che dona alle ambientazioni un aspetto dinamico e coinvolgente. Gli effetti luminosi reagiscono alla musica, creando una sinergia audiovisiva immersiva e accattivante. Tuttavia, sebbene il design degli ambienti sia ispirato, la varietà dei nemici potrebbe risultare limitata nelle sessioni più lunghe.
Uno degli aspetti più apprezzati della versione PC era la possibilità di importare brani personalizzati, un’opzione che avrebbe reso ancora più interessante l’esperienza su console. Purtroppo, tale funzionalità non è stata implementata su PlayStation 5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch, probabilmente per vincoli tecnici o di licenza. Nonostante ciò, la colonna sonora predefinita si dimostra all’altezza della sfida, con brani elettronici pulsanti che accompagnano perfettamente il ritmo incalzante del gameplay.
Un ritmo che conquista (quasi) tutti
ROBOBEAT rappresenta un’interpretazione originale e audace del genere FPS, coniugando abilmente l’azione frenetica degli sparatutto con le meccaniche ritmiche. Il risultato è un titolo impegnativo, stilisticamente accattivante e capace di offrire un livello di sfida elevato ai giocatori più esperti. Sebbene la sua curva di apprendimento possa scoraggiare chi non è avvezzo agli sparatutto musicali, chi saprà padroneggiare il suo sistema di combattimento sincronizzato troverà un’esperienza appagante e altamente rigiocabile. Pur con qualche limite nella varietà nemica e negli elementi platform, ROBOBEAT rimane una proposta intrigante per chi cerca un titolo capace di unire spettacolarità audiovisiva e profondità di gameplay.
