In un piccolo villaggio digitale, un giovane eroe disegnato a pixel si avventura tra foreste lussureggianti e castelli diroccati, plasmati da un’immaginazione senza confini. Questo non è il frutto di un team di sviluppo, ma la visione di un singolo creatore che, con RPG Maker With, ha dato vita al proprio universo narrativo. Sviluppato da Gotcha Gotcha Games e pubblicato da NIS America, questo strumento di creazione videoludica, disponibile per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, si propone come un atelier digitale per aspiranti game designer. Non richiede competenze di programmazione, eppure offre una profondità che può soddisfare tanto i neofiti quanto i veterani. Ma riesce davvero a democratizzare l’arte di creare videogiochi, o rimane un sogno accessibile solo a chi già conosce il mestiere?
Un laboratorio per l’immaginazione
RPG Maker With si presenta come un’evoluzione della storica serie di software per la creazione di giochi di ruolo, un franchise che da decenni permette agli appassionati di dare forma alle loro storie. Il cuore del programma risiede nella sua interfaccia intuitiva, pensata per rendere la creazione di mondi virtuali un processo fluido. Mappe, personaggi, dialoghi e battaglie: ogni elemento può essere modellato con un’ampia gamma di strumenti, che spaziano dalla semplicità di preset preconfezionati alla complessità di asset personalizzati. La possibilità di alternare tra creazioni basilari e funzioni avanzate consente a chiunque, indipendentemente dall’esperienza, di iniziare a costruire senza sentirsi sopraffatto. Tuttavia, questa apparente immediatezza cela una curva di apprendimento che può intimorire i principianti, soprattutto in assenza di tutorial integrati.
La vera novità di questa iterazione è la Maker Plaza, una piattaforma online che funge da cuore pulsante della comunità. Qui, i creatori possono condividere non solo giochi completi, ma anche risorse e progetti incompiuti, favorendo uno scambio creativo senza precedenti per una versione console della serie. La compatibilità multipiattaforma, con il supporto al cross-play tra Switch e PlayStation, amplia ulteriormente le possibilità di collaborazione, permettendo agli utenti di accedere a un catalogo crescente di creazioni. Giocare ai titoli altrui è gratuito, grazie al lettore dedicato, un incentivo che stimola l’esplorazione e l’ispirazione reciproca. Tuttavia, al momento del lancio, la Maker Plaza appare ancora scarsamente popolata, un limite che potrebbe essere superato solo con il tempo e il contributo della comunità.
Tecnica: un equilibrio tra accessibilità e limiti
Dal punto di vista tecnico, RPG Maker With si distingue per la sua stabilità e per un’interfaccia ottimizzata per console, con comandi che sfruttano al meglio i controller di Switch e PlayStation. La traduzione completa in italiano è un punto di forza, rendendo i numerosi menu e opzioni accessibili a un pubblico più ampio. Tuttavia, l’assenza di un tutorial interattivo rappresenta un’occasione mancata. Sebbene guide testuali siano disponibili online, un’introduzione guidata all’interno del software – magari sotto forma di un piccolo progetto preimpostato – avrebbe potuto abbassare la barriera d’ingresso per i neofiti.
Graficamente, il software si affida a una libreria di sprite e tileset in stile retrò, che evocano i classici giochi di ruolo a 16 bit. Sebbene questa estetica sia volutamente nostalgica, la varietà di asset predefiniti è sufficiente per creare ambientazioni diversificate, dalle città medievali ai dungeon futuristici. Un limite significativo, imposto dalle restrizioni delle console, è l’impossibilità di importare grafica personalizzata, una funzionalità che avrebbe potuto elevare il potenziale creativo. Sul fronte sonoro, la colonna sonora di default è funzionale ma non memorabile, lasciando ai creatori il compito di sfruttare al meglio le risorse audio disponibili per dare personalità ai loro progetti.
La sfida dell’accessibilità
RPG Maker With si rivolge a due pubblici distinti: i principianti, attratti dalla promessa di creare senza codice, e gli sviluppatori più esperti, che cercano un ambiente flessibile per prototipare le loro idee. Per i primi, tuttavia, l’esperienza può risultare frustrante. L’interfaccia, per quanto intuitiva, richiede una familiarità con concetti di game design che non vengono adeguatamente spiegati. La possibilità di scaricare giochi altrui dalla Maker Plaza offre spunti preziosi, ma senza una guida chiara, i novizi rischiano di perdersi tra le molteplici opzioni. Gli utenti più navigati, al contrario, troveranno nel software un valido alleato, grazie alla possibilità di personalizzare eventi, combattimenti e narrazioni con un grado di libertà sorprendente per un programma console.
Un aspetto che merita lode è l’enfasi sulla condivisione. La capacità di pubblicare non solo giochi finiti, ma anche risorse singole, come personaggi o musiche, trasforma RPG Maker With in un ecosistema collaborativo. Questo approccio non solo incentiva la creatività, ma crea un senso di appartenenza alla comunità, un valore raro in un’epoca in cui il game design è spesso percepito come un’attività elitaria. Tuttavia, il successo di questa visione dipenderà dalla capacità della Maker Plaza di popolarsi di contenuti di qualità, un obiettivo che al momento sembra ancora lontano.
Un sogno da affinare
RPG Maker With è un software “sognificante”, un termine che ne cattura l’ambizione di trasformare visioni in realtà digitali. È un prodotto che brilla per il suo potenziale, offrendo strumenti robusti e un’infrastruttura comunitaria innovativa. Tuttavia, la mancanza di un tutorial integrato e la dipendenza dalla crescita della Maker Plaza ne limitano l’accessibilità e l’impatto immediato. Per chi è disposto a investire tempo e pazienza, rappresenta un’occasione unica per dare vita alle proprie storie; per i principianti, invece, potrebbe risultare un sogno troppo complesso da afferrare senza supporto esterno. Con aggiornamenti futuri e una comunità più attiva, questo strumento potrebbe diventare un punto di riferimento per il game design amatoriale. Per ora, è un laboratorio affascinante, ma non privo di asperità.
