Quando si pensa ai pilastri dell’intrattenimento digitale, il nome di Shigeru Miyamoto è inevitabilmente il primo a emergere. Con una carriera leggendaria che ha segnato decenni di innovazione, il padre di Super Mario e The Legend of Zelda continua a influenzare profondamente l’immaginario collettivo. In occasione dell’inaugurazione del nuovo Super Nintendo World a Orlando, Miyamoto ha condiviso alcuni pensieri sulla sua lunga avventura creativa, rivelando il filo conduttore che lega le sue opere: il desiderio di costruire universi capaci di emozionare e coinvolgere.
Il sogno di Miyamoto, in realtà, nasce da un’aspirazione diversa: quella di diventare un mangaka. Fin dagli anni universitari al Kanazawa College of Art, il giovane Shigeru sognava di creare mondi narrativi attraverso il disegno. “Il mio obiettivo era creare un universo unico attraverso il manga”, racconta. Tuttavia, il destino lo portò altrove, e quella passione per le storie e per l’interazione si tradusse nella progettazione di giocattoli e, infine, nella creazione di videogiochi. Il suo progetto di laurea – un gioco educativo per aiutare i bambini a imparare a contare – anticipava già la sua filosofia: costruire esperienze in cui il giocatore potesse letteralmente “entrare”, una visione che si sarebbe concretizzata sia nel mondo virtuale dei giochi, sia in quello fisico dei parchi a tema.
L’evoluzione del pensiero di Miyamoto si riflette anche nel percorso di Nintendo come azienda. Un tempo restio a espandere i personaggi oltre i confini dei videogiochi, temendo che ciò potesse limitare la libertà creativa, Miyamoto ha progressivamente abbracciato una prospettiva più ampia. “Con il tempo ho capito che se ci fossimo concentrati solo sui videogiochi, i nostri personaggi avrebbero raggiunto solo una parte del pubblico”, spiega. Da questa consapevolezza sono nati i parchi a tema, le linee di merchandising, il museo in Giappone e le incursioni cinematografiche, come il film di Super Mario Bros., che ha incassato oltre un miliardo di dollari, e il progetto live action dedicato a The Legend of Zelda.
Per Miyamoto, il traguardo più grande resta però quello di aver contribuito a rendere il videogioco una forma d’arte condivisa da più generazioni. “Quando ho creato Super Mario, i genitori guardavano i loro figli giocare e si preoccupavano. Io speravo che un giorno anche loro potessero provare questa esperienza. Ora, a più di settant’anni, vedo realizzato quel sogno: intere famiglie che si divertono insieme con i videogiochi. È una soddisfazione immensa.”
I parchi Super Nintendo World, concepiti come spazi immersivi per vivere a tutto tondo i mondi Nintendo, sono l’emblema di questa filosofia. Miyamoto li ha seguiti con attenzione maniacale, curando ogni dettaglio, dalle architetture alle interazioni tra elementi dinamici come i Goomba o le Piante Piranha, fino alla disposizione degli iconici blocchi “?” e delle strutture ispirate al Castello di Peach. “Quando abbiamo terminato di assemblare tutto, mi sono guardato intorno e ho pensato: ‘È incredibile’. È un sogno che si avvera.”
Dai primi schizzi di un giovane artista giapponese alla creazione di esperienze che uniscono milioni di persone in tutto il mondo, Shigeru Miyamoto continua a dimostrare che il videogioco è molto più di un semplice passatempo: è un ponte tra le generazioni e una forma d’arte in grado di plasmare l’immaginario collettivo.
Fonti consultate: Gamezilla.