Nel cuore pulsante di Osaka, sotto un cielo crepuscolare, Kunio si ritrova invischiato in un intricato groviglio di complotti scolastici e risse di strada. La città, con i suoi vicoli brulicanti e i distributori automatici che ronzano, diventa il teatro di un’avventura che mescola pugni, risate e un pizzico di nostalgia. È qui, tra le luci al neon delle sale giochi e il clangore delle monete, che prende vita Super Technos World: River City & Technos Arcade Classics, una raccolta che celebra il leggendario catalogo di Technos Japan. Disponibile su console moderne come PlayStation 5 e Nintendo Switch, oltre che su PC tramite Steam, questa antologia riunisce dodici titoli che spaziano dai picchiaduro ai giochi sportivi, offrendo un tuffo nel passato per i veterani e una scoperta per i neofiti. Ma riesce questa collezione a catturare la magia di un’epoca d’oro o si limita a un’operazione di puro recupero archivistico?
Un mosaico di generi e ricordi
L’essenza di Super Technos World risiede nella sua varietà. La raccolta abbraccia un ventaglio di esperienze ludiche che riflettono l’eclettismo di Technos Japan, un nome che negli anni ’80 e ’90 ha definito il panorama arcade con opere come River City e Double Dragon. Tra i titoli spicca River City Renegade, un action RPG che intreccia combattimenti a scorrimento con elementi di progressione, ambientato in un’Osaka vibrante dove il giocatore, nei panni di Kunio, accumula esperienza per apprendere nuove mosse. Altrettanto memorabile è Super Dodge Ball, un classico sportivo che trasforma il dodgeball in un’arena di strategia e riflessi, con attacchi speciali che donano un sapore unico a ogni partita. Non mancano proposte più insolite, come Kunio’s Oden, un puzzle game culinario che richiama le meccaniche di Puyo Puyo, o Xain’d Sleena: Soldier of Light, uno sparatutto che alterna fasi terrestri e aeree con un dinamismo sorprendente per l’epoca. Tuttavia, la presenza di due titoli esclusivamente in giapponese, SugoroQuest++ Dicenics e DunQuest, rappresenta un ostacolo per chi non padroneggia la lingua, riducendo di fatto l’accessibilità della raccolta. Inoltre, l’inclusione di due versioni di The Combatribes (arcade e Super Famicom) sembra più un riempitivo che un valore aggiunto, portando il conteggio effettivo a undici giochi distinti.
Un tuffo tecnico nel passato
Dal punto di vista tecnico, Super Technos World opta per un approccio rigorosamente conservativo. La pixel art originale, con i suoi sprite marcati e le animazioni essenziali, è preservata senza interventi invasivi, mantenendo intatto il fascino rétro. Le prestazioni sono impeccabili, con caricamenti rapidi e assenza di rallentamenti, garantendo un’esperienza fluida su tutte le piattaforme. Arc System Works introduce alcune opzioni di visualizzazione, come il formato 4:3 classico, il pieno schermo e filtri CRT che simulano i vecchi monitor, accompagnati da sfondi personalizzabili che riempiono le bande laterali. Tuttavia, l’assenza di una modalità widescreen nativa e di filtri grafici più avanzati potrebbe deludere chi cerca un’esperienza visiva modernizzata. Il comparto sonoro, con le sue colonne sonore chiptune, rimane fedele all’originale, alternando melodie accattivanti, come quelle di Super Dodge Ball, a tracce più essenziali. La mancanza di funzionalità come il rewind o save state multipli, ormai standard in molte raccolte rétro, limita l’accessibilità per i giocatori meno avvezzi alla difficoltà arcade. L’interfaccia, pur chiara, non brilla per intuitività: le istruzioni fanno riferimento a “pulsante 1” o “pulsante 2” senza mappature specifiche per i controller moderni, un dettaglio che denota una cura limitata.
Nostalgia contro innovazione
La forza di questa raccolta risiede nel suo intento filologico, un omaggio al patrimonio di Technos Japan che riporta in auge titoli raramente accessibili al di fuori del Giappone. Giochi come China Gate, ispirato al Viaggio in Occidente, e Shadow Force, con la sua meccanica di controllo dei nemici, offrono spunti di gameplay che sorprendono ancora oggi. Il supporto al multiplayer online e locale, insieme alla funzione di salvataggio rapido, aggiunge un tocco di modernità, rendendo l’esperienza più flessibile. Tuttavia, la collezione soffre di un approccio minimalista che la rende meno competitiva rispetto ad antologie come quelle di Capcom o Digital Eclipse. L’assenza di contenuti extra, come gallerie storiche, interviste o modalità esclusive, priva il pacchetto di quel valore aggiunto che potrebbe elevarlo oltre la mera emulazione. La decisione di includere titoli inaccessibili a chi non conosce il giapponese appare poi come una scelta discutibile, che riduce il pubblico potenziale. Sebbene il prezzo contenuto sia un punto a favore, il pacchetto sembra confezionato più per dovere che per passione, un’occasione colta solo parzialmente per celebrare un’eredità videoludica.
Un’eredità da riscoprire con cautela
Super Technos World: River City & Technos Arcade Classics è un viaggio che alterna momenti di genuino entusiasmo a ombre di incompiutezza. Per i nostalgici, rappresenta un’opportunità di rivivere classici che hanno definito un’epoca, mentre per i nuovi giocatori offre uno sguardo su un periodo cruciale della storia videoludica. Tuttavia, la mancanza di ambizione nel confezionamento e le limitazioni linguistiche ne riducono l’appeal. È una raccolta che si accontenta di esistere, senza osare quel passo in più che l’avrebbe resa imprescindibile. I fan di Kunio e degli arcade troveranno motivi di soddisfazione, ma chi cerca un’esperienza curata e completa potrebbe rimanere deluso. In un panorama di antologie rétro sempre più ricche, questa collezione si distingue per il suo cuore pulsante, ma inciampa nella sua esecuzione.
