La difesa legale di Shinji Aoba, responsabile dell’incendio doloso che ha devastato lo Studio 1 di Kyoto Animation nel luglio 2019, ha presentato una petizione per annullare il ritiro dell’appello contro la condanna a morte inflitta al proprio assistito. L’appello era stato inizialmente depositato presso l’Alta Corte di Osaka dopo la sentenza emessa dal Tribunale distrettuale di Kyoto nel gennaio 2024, che aveva confermato la pena capitale per Aoba, colpevole di aver causato la morte di 36 persone.
Una strategia difensiva controversa
Il 27 gennaio 2025, Aoba aveva formalizzato la decisione di ritirare l’appello, atto che avrebbe reso definitiva la sentenza di condanna a morte. Tuttavia, solo tre giorni dopo, il 30 gennaio, il suo avvocato ha presentato una richiesta per invalidare tale ritiro, sostenendo implicitamente che il proprio cliente potrebbe non aver compreso appieno le implicazioni della sua scelta. La mossa ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare considerando la gravità dei crimini commessi e l’ammissione di colpevolezza da parte dello stesso Aoba, che durante il processo non ha mostrato segni di pentimento.
La linea difensiva si basa sull’argomento della presunta incapacità mentale dell’imputato al momento del reato, tesi sostenuta dal legale di Aoba nonostante le ammissioni dell’imputato stesso. Aoba, gravemente ustionato durante l’attacco, aveva dichiarato di aver agito per vendetta, senza tuttavia offrire giustificazioni che attenuassero la responsabilità delle sue azioni. L’accusa ha sottolineato la natura deliberatamente pericolosa del gesto, escludendo qualsiasi ipotesi di negligenza.
Un precedente giuridico e l’incognita del tribunale
Il tentativo di invalidare il ritiro dell’appello richiama un caso del 2015 a Neyagawa, Osaka, in cui la difesa di un condannato a morte cercò di annullare il ritiro dell’appello del proprio assistito. Sebbene il procedimento fosse stato riaperto, la decisione finale confermò la pena capitale. Resta ora da vedere come il tribunale risponderà alla nuova richiesta della difesa di Aoba.
La questione ha riacceso il dibattito pubblico in Giappone, dove l’opinione prevalente auspica una conclusione rapida e definitiva del caso, ritenendo che la giustizia per le vittime di Kyoto Animation debba prevalere su ulteriori complicazioni processuali.
Fonti consultate: Automaton West.