Nella tranquilla Sprankelwater, tra i tetti sghembi e le stradine polverose, si narra di un giorno in cui Terry, un giovane dai sogni più grandi del cielo, trovò un vecchio taxi arrugginito abbandonato dietro casa. Con le infradito ai piedi e un cappello sgargiante in testa, decise che quel rottame non sarebbe stato solo un mezzo di trasporto, ma il biglietto per le stelle, dando vita a un’odissea eccentrica che lo avrebbe trasformato in una leggenda locale. Armato di una mazza e di un’inesauribile curiosità, iniziò a raccogliere pezzi di “turbospazzatura” tra le proteste degli stravaganti abitanti della cittadina, ignaro del caos che lo avrebbe portato a esplorare un mondo tanto compatto quanto imprevedibile. Sviluppato dal team olandese snekflat e distribuito da Super Rare Games sotto l’etichetta Super Rare Originals, Tiny Terry’s Turbo Trip porta questa bizzarra avventura su PlayStation 5, Nintendo Switch e PC tramite Steam. Dopo il debutto digitale dello scorso anno sulla piattaforma Valve, il titolo approda ora su console, invitando i giocatori a immergersi nell’energia stravagante di Terry con la stessa spensierata audacia del protagonista. Con un approccio ludico che privilegia creatività e umorismo sopra una struttura rigida, il gioco si distingue per la sua leggerezza e il suo spirito irriverente, pur non sfuggendo a qualche inevitabile inciampo tecnico e concettuale che ne limita l’ascesa. Abbiamo testato la versione PlayStation 5 per valutare cosa rende questa esperienza tanto affascinante quanto imperfetta.
L’universo di Tiny Terry’s Turbo Trip si dipana in una Sprankelwater compatta ma brulicante di vita, un microcosmo open-world che invita i giocatori a perdersi tra vicoli, tetti e strade sterrate, scegliendo liberamente il proprio ritmo. Terry, armato di infradito e di un’auto scalcagnata, può correre a piedi, lanciarsi in parapendio dai punti più alti o sfrecciare – con esiti spesso imprevedibili – al volante del suo taxi potenziabile. La libertà di movimento è il fulcro dell’esperienza: non ci sono indicatori invadenti a guidare il giocatore, ma un invito costante a scoprire segreti, interagire con abitanti bizzarri e accumulare “turbospazzatura” per migliorare il motore del veicolo. Eppure, dietro questa promessa di autonomia si cela un design che, sebbene denso di dettagli, non sempre riesce a mantenere alta la tensione esplorativa, complicato da una progressione che a tratti appare priva di direzione.
Un caos creativo tra umorismo e semplicità
La vera cifra distintiva di Tiny Terry’s Turbo Trip risiede nel suo tono scanzonato e nella capacità di trasformare ogni interazione in un momento di pura assurdità. La narrazione, che si snoda attraverso dialoghi con gli stralunati cittadini di Sprankelwater, è un mosaico di situazioni surreali: si passa dal dare una mano a un camionista eccentrico al soddisfare le richieste criptiche di NPC dai comportamenti inspiegabili. La storia centrale, che segue il sogno di Terry di conquistare le stelle, si completa in un arco di tre-cinque ore, un formato volutamente breve che ben si sposa con l’atmosfera spensierata del gioco. La colonna sonora, firmata dal compositore di Wuppo, avvolge l’esperienza in una patina di allegria, con melodie vivaci che amplificano il senso di gioia e leggerezza, mentre gli effetti sonori – dai clacson sgangherati ai tonfi degli oggetti distrutti – sottolineano il caos controllato dell’avventura.
Dal punto di vista del gameplay, il titolo abbraccia una semplicità che lo rende immediatamente accessibile. Terry può correre, saltare, brandire una mazza per demolire auto o scenari, catturare insetti con una rete e persino scavare buche alla ricerca di tesori nascosti. La possibilità di personalizzare il protagonista con cappelli stravaganti e di potenziare il taxi con i materiali raccolti aggiunge un tocco di varietà, ma non riesce a mascherare alcune lacune evidenti. I controlli, pur reattivi nella maggior parte dei casi, mostrano una precisione altalenante, soprattutto nelle sezioni platform: i salti, penalizzati da una fisica leggera, spesso portano a cadute accidentali, mentre la telecamera fatica a seguire l’azione negli spazi più angusti. La guida, elemento centrale dell’esperienza, è un altro aspetto controverso: l’auto di Terry, con la sua maneggevolezza approssimativa, può incastrarsi negli elementi dello scenario – un problema riscontrato più volte durante la nostra prova su PlayStation 5 – costringendo a proseguire a piedi o a ricorrere al parapendio per recuperare terreno.
Estetica vivace e limiti tecnici
Visivamente, Tiny Terry’s Turbo Trip si distingue per uno stile grafico che richiama il minimalismo dei voxel, con colori vividi e un design caricaturale che dona ai personaggi e agli ambienti un’identità immediatamente riconoscibile. Sprankelwater, pur ridotta nelle dimensioni, è un luogo pulsante, ricco di dettagli come cartelli sghembi, auto abbandonate e scorci che invitano all’esplorazione. Su PlayStation 5, il gioco offre una resa fluida, con caricamenti rapidi e una stabilità che raramente vacilla, ma non sfrutta appieno le capacità della console next-gen, limitandosi a un’estetica funzionale più che spettacolare. La mancanza di un sistema di viaggio rapido si fa sentire nelle fasi avanzate, quando il bisogno di tornare sui propri passi diventa più frequente, trasformando un pregio iniziale – la compattezza della mappa – in un ostacolo alla scorrevolezza dell’esperienza.
Un altro neo che pesa sul giudizio complessivo è l’assenza di una localizzazione in italiano, una scelta che appare sempre più anacronistica in un’epoca in cui strumenti di traduzione automatica potrebbero colmare questa lacuna con un investimento minimo. Questo dettaglio, unito alla scarsa rigiocabilità – una volta conclusa la trama, la raccolta di collezionabili e personalizzazioni non offre incentivi sufficienti a riprendere il viaggio – riduce la longevità del titolo. Eppure, è difficile non apprezzare l’originalità di fondo: la possibilità di distruggere auto, lanciarsi da altezze improbabili o semplicemente vagare senza meta in cerca di insetti e turbospazzatura regala momenti di puro divertimento, capaci di strappare sorrisi anche nei frangenti meno riusciti.
In definitiva, Tiny Terry’s Turbo Trip si configura come un esperimento curioso, un’avventura che punta tutto sull’imprevedibilità e sull’umorismo per distinguersi nel panorama open-world. La sua natura compatta e il ritmo spensierato lo rendono una parentesi piacevole per chi cerca un’esperienza fuori dagli schemi, ma i limiti tecnici, la ripetitività di alcune dinamiche e una progressione non sempre chiara ne frenano il potenziale. Disponibile su PlayStation 5, Nintendo Switch e PC, il viaggio di Terry è un’escursione che diverte senza pretendere troppo, ma che lascia il desiderio di un maggior rigore nella rifinitura.
















