Prosegue la raccolta di sequenze dedicate agli eroi che hanno fatto la storia dell’animazione robotica in Italia: nel nostro post vi proponiamo la trasformazione di UFO Diapolon (UFO Senshi Daiapolon), serie animata prodotta da Eiken nel 1976 e giunta nel nostro Paese nel 1981, sul circuito di emittenti locali.
Nella clip, il coraggioso Takeshi, grazie al potere dell’energia chiave, assume il comando del potente robot Diapolon, formato dall’unione di tre robot minori: il robot Edda costituisce la testa, Trangu il tronco e infine Legga l’addome e le gambe. Dopo l’unione, Takeshi subisce un doloroso processo di crescita del corpo, assumendo le stesse dimensioni del Diapolon che diventa una sorta di armatura dalle sembianze di un giocatore di football americano (il look di protagonisti e mecha degli eroi della serie, si rifà palesemente al mondo dello sport americano dalla palla ovale).
Prima di lasciarvi al filmato, vi sveliamo una curiosità relativa alla nomenclatura italiana dei tre robot che formano UFO Diapolon: Edda, Trangu e Legga. I nomi dei mini-robot Header e Legger provengono dall’inglese “head” e “legs” (rispettivamente testa e gambe). In giapponese gli appellativi Header e Legger vengono spesso pronunciati rispettivamente Heada e Legga. Ecco quindi perché nella versione italiana, doppiata Studio Tony Fusaro & Co. sentiamo nominare i robot Edda e Legga. Per quanto riguarda invece il nome del robot Trunk (tronco o fusto), i giapponesi lo pronunciano “Tranku”, adattato per la versione italiana della serie animata nel grossolano Trangu.
L’anime è disponibile presso i principali retailer fisici e online nella nuova edizione in DVD a tiratura limitata con itl titolo Ufo Soldier Daiapolon.
Il cofanetto, distribuito da Eagle Pictures in collaborazione Yamato Video, include 5 dischi DVD, un booklet a colori con le sinossi, i fondali e le illustrazioni originali e una maxi card in regalo. Tra gli extra su disco, anche la mitica sigla italiana della serie, “UFO Diapolon” di F. Evangelisti e F. Micalizzi, cantata dai Superobots nel 1981.