Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un revival delle avventure grafiche 2D e degli RPG che rievocano i capolavori degli anni ’90, quando titoli come quelli di Lucasfilm Games dominavano il panorama videoludico. Chiunque abbia vissuto quell’epoca, ricorderà con nostalgia le intricate storie, i rompicapo intelligenti e i personaggi stravaganti che popolavano giochi come The Secret of Monkey Island, Day of the Tentacle e Grim Fandango. Questi titoli non erano semplicemente giochi: erano esperienze narrative che facevano sentire i giocatori parte di un mondo vivente, in cui ogni dialogo, puzzle o scenario era costruito con una precisione artigianale. L’elemento visivo in 2D, caratterizzato da pixel art dettagliata e animazioni fluide, trasportava i giocatori in mondi fantastici, capaci di rimanere impressi per anni. Ed è in questo contesto che giochi moderni come Beyond Galaxyland si inseriscono, cercando di catturare quello stesso spirito di esplorazione, ma rivisitandolo con una sensibilità contemporanea. Creato da Sam Enright, un dev solitario che ha lavorato per sei anni su questo progetto, Beyond Galaxyland rappresenta una lettera d’amore ai JRPG classici e alle avventure punta e clicca, mescolando elementi sci-fi con un sistema di gioco ricco e dinamico, capace di sorprendere e affascinare sia i nostalgici che le nuove generazioni di giocatori.
Il ritorno di Doug: un eroe imperfetto
Pubblicato da United Label per PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 4 e PlayStation 5, Nintendo Switch e Xbox Series X|S, Beyond Galaxyland si presenta come un’avventura intergalattica in 2.5D, che si sviluppa attorno a Doug, un liceale catapultato in un sistema solare chiamato Galaxyland. Il suo obiettivo? Salvare la Terra da una misteriosa entità nota come “La Fine”. Il setting cosmico, accompagnato da mondi variopinti e caratterizzati da atmosfere uniche, spazia dalle pianure ghiacciate di Arcos alle giungle tropicali di Erros, passando per città cyberpunk e casinò futuristici. La trama, ben scritta e infarcita di momenti umoristici e drammatici, sembra uscita da un romanzo di fantascienza di Asimov o Bradbury, mantenendo un ritmo fluido che ricorda la maestria di titoli come Chrono Trigger, a cui lo sviluppatore stesso ha dichiarato di ispirarsi. Tuttavia, a differenza di molti RPG tradizionali, Beyond Galaxyland non si dilunga in fasi di grinding o esplorazioni estenuanti, ma adotta un ritmo più cinematografico, dove ogni sequenza ha una sua rilevanza e porta avanti la narrazione in modo organico.
Meccaniche di gioco: tra azione e strategia
Il gameplay, elemento cardine di qualsiasi RPG che si rispetti, si basa su un sistema di combattimento a turni tattico, dove la strategia riveste un ruolo fondamentale. Durante le battaglie, i giocatori possono sfruttare abilità uniche dei membri del party, come Boom Boom, il porcellino d’India armato di pistola, o MartyBot, un robot senziente con una personalità decisamente eccentrica. Ogni scontro richiede un’attenta pianificazione: non basta attaccare a testa bassa, ma bisogna esaminare i nemici, capirne i punti deboli e decidere se attaccare, difendere, o utilizzare abilità speciali. Catturare i nemici e sfruttarne le abilità in battaglia rappresenta una delle meccaniche più originali del gioco, richiamando alla mente il sistema delle materia di Final Fantasy VII. Questa funzione aggiunge uno strato extra di profondità, poiché non solo è possibile utilizzare le creature catturate, ma anche personalizzare il proprio party in base alle esigenze della missione. L’assenza di battaglie spaziali potrebbe deludere alcuni, ma l’esplorazione dei pianeti, ciascuno dei quali funge da episodio narrativo autonomo, è talmente ben strutturata e coinvolgente da non far sentire la mancanza di questo elemento.
Un mondo vibrante e dettagliato
Graficamente, Beyond Galaxyland si colloca a metà strada tra il classico e il moderno, con una pixel art che rievoca i fasti dei giochi 2D, ma arricchita da effetti visivi più sofisticati. Gli ambienti sono costruiti con cura maniacale, presentando una vasta gamma di paesaggi che spaziano dal minimalismo alle esplosioni di dettagli e colori. I mondi non sono semplicemente sfondi passivi, ma vere e proprie creature viventi, pieni di personaggi curiosi, ingegnosi puzzle ambientali e segreti da scoprire. Gli incontri con i boss, tra cui draghi spaziali e colossi bionici, sono il culmine dell’esperienza visiva e tattica, con battaglie che richiedono un mix di astuzia e riflessi per essere superate. E qui entra in gioco una delle caratteristiche distintive del gioco: la sua regia. Durante gli scontri più importanti, il gioco utilizza tagli di scena cinematografici, che spostano l’angolazione della telecamera e creano una sensazione di grandezza e pericolo, immersendo ulteriormente il giocatore nell’azione. Non è solo un’esperienza videoludica, ma un vero e proprio viaggio audiovisivo, grazie anche a una colonna sonora eclettica che alterna brani elettronici, hip-hop e persino blues per pianoforte, creando un accompagnamento sonoro che si adatta perfettamente alle atmosfere dei diversi pianeti.
Humor e cultura pop: il mix perfetto
Un aspetto da non sottovalutare è la profondità della narrazione. Se da un lato il gioco abbraccia i canoni della fantascienza pulp, dall’altro non esita a esplorare temi più complessi come l’amicizia, la perdita e la ricerca di identità. Doug, il protagonista, non è un semplice eroe per caso, ma un personaggio con cui è facile empatizzare, grazie alla sua vulnerabilità e al suo costante desiderio di ritrovare la strada di casa. Le dinamiche tra i membri del party, in particolare tra Doug, Boom Boom e MartyBot, sono al centro della narrazione e offrono momenti di profonda riflessione alternati a dialoghi esilaranti. La scrittura è brillante, con numerosi riferimenti culturali e omaggi a classici della fantascienza e della cultura pop, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di gioco. Nonostante l’assenza di voci per i personaggi, il testo a video, completamente tradotto in italiano, permette comunque di immergersi pienamente nella trama e di seguire ogni sfumatura delle interazioni tra i protagonisti. La localizzazione è curata, garantendo che l’umorismo e le sfaccettature emozionali dei dialoghi siano accessibili e coinvolgenti per il pubblico italiano.
In termini di tempo, il gioco offre un’esperienza che si attesta intorno alle 10-12 ore per il completamento della storia principale, un timing ben bilanciato che consente di esplorare a fondo i temi trattati senza risultare eccessivamente prolisso. Tuttavia, per coloro che desiderano approfondire ogni aspetto dell’universo di gioco, completando tutte le missioni secondarie e esplorando ogni dettaglio, il totale può facilmente superare le 15 ore, offrendo un’esperienza ancora più ricca e appagante.
In conclusione, Beyond Galaxyland si dimostra un gioco di rara qualità, che riesce a fondere elementi classici con innovazioni moderne in modo armonioso. Nonostante sia stato sviluppato da una sola persona, Sam Enright, il gioco non dà mai l’impressione di essere un progetto amatoriale. Al contrario, si percepisce chiaramente l’amore e la dedizione con cui è stato realizzato. È un’avventura spaziale ricca di colpi di scena, momenti di puro divertimento e riflessione, che non mancherà di affascinare sia i veterani degli RPG sia i nuovi giocatori in cerca di qualcosa di fresco e originale. Se siete appassionati di fantascienza, avventure in 2D o semplicemente alla ricerca di un titolo capace di offrirvi un’esperienza narrativa coinvolgente, non lasciatevi sfuggire questo titolo indie che trasuda passione e da ogni pixel.