A distanza di alcuni mesi dall’apertura del sito web ufficiale e dei profili Twitter e Instagram, Patlabor EZY – Days Past torna alla ribalta con la presentazione di un inedito manifesto promozionale dedicato al progetto dello studio di animazione giapponese GENCO.
L’evocativo poster di quello che potrebbe essere il reboot anime del media franchise Mobile Police Patlabor, è stato realizzato da Animareal, collettivo di artisti, costumisti, fotografi e designer, operanti sotto l’egida di Masami Ichi, CEO e direttore creativo della società con sede a Osaka.
Patlabor EZY – Days Past è il titolo del nuovo anime annunciato in occasione dell’edizione 2018 del Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy dal produttore cinematografico Taro Maki per celebrare i 30 anni dall’uscita del manga e del primo OAV.
Il sessantatreenne Ito Kazunori, uno dei membri originali dello storico collettivo Headgear, sceneggiatore e autore del soggetto della prima serie OAV, farà parte del nuovo progetto.

Benché nel sito ufficiale campeggi a grandi lettere il nome di Headgear, non è ancora chiaro il ruolo dei restanti membri del gruppo creativo polivalente giapponese formatosi nel 1987, in merito a Patlabor EZY – Days Past.
Il franchise Patlabor celebrerà nel 2019 il suo trentesimo anniversario dal debutto in versione manga in terra nipponica. Per commemorare la prestigiosa ricorrenza, una speciale mostra intitolata Mobile Police Patlabor 30th Anniversary Headgear Exhibition sarà ospitata nei locali dei grandi magazzini Ikebukuro Marui dal 13 al 24 dicembre 2018.
Il manga Patlabor di Masami Yuki (pubblicato in Italia da Star Comics) debuttò nel 1988 e fu presto seguito da una serie OAV, precedente alla serie animata televisiva di quarantasette episodi. L’OAV in sei episodi fu diretto da Mamoru Oshii, che in seguito avrebbe lavorato all’apprezzato film animato di Patlabor del 1989, nonché al primo film animato di Ghost in the Shell, datato 1995.
Ambientato in un ormai sorpassato 1998, Patlabor si colloca in una Tokyo impegnata in quella che è la più grande opera di ingegneria mai concepita dall’uomo: il Progetto Babylon, un’imponente opera di dighe e canali finalizzati a sottrarre al mare nuovo spazio vitale per l’espansione della città. Il Progetto Babylon ha dato un enorme incentivo allo sviluppo e alla produzione dei labor, robot utilizzati nel campo delle costruzioni e dell’industria, ma che parallelamente ha provocato la crescita del fenomeno della criminalità che sfrutta proprio l’uso di questi robot, spesso ad opera delle masse scontente di disoccupati rimpiazzati dai labor o da parte di ecoterroristi avversi al Progetto Babylon. Per far fronte a questo fenomeno, la polizia di Tokyo ha così istituito delle speciali sezioni di Polizia Mobile dotate di labor di nuova generazione, i Patrol Labor, meglio noti come Patlabor.