Ennesimo atto di vandalismo per la statua di Capitan Harlock collocata all’ingresso della stazione metropolitana Izumi-Chūō a Izumi, prefettura di Osaka: l’installazione, già oggetto nel corso dell’anno della barbarie di sedicenti fan, è ora crollata a terra a causa del cedimento di entrambe le caviglie.
La dinamica del grave scempio, avvenuto lo scorso 11 novembre, non è attualmente nota: le autorità locali non dispongono di registrazioni di sicurezza che possano far chiarezza sull’accaduto, giacché l’area circostante non è ripresa dalle telecamere della stazione. È attualmente in fase di studio un piano per lo spostamento dell’installazione in altra sede.
La spada sinistra e le dita della statua sono state rotte già sette volte dal mese di marzo 2019, mentre la spada destra è stata piegata all’inizio di aprile. Ad agosto, gli abitanti di Izumi hanno presentato una denuncia alla polizia per presunto danneggiamento al patrimonio artistico.
Realizzata in plastica rinforzata su progetto di Leiji Matsumoto, la statua di Capitan Harlock alta due metri onora la figura di Miyamoto Musashi, militare e scrittore giapponese, considerato il più grande spadaccino della storia nella terra del Sol Levante. Nato nel villaggio Miyamoto nella provincia di Harima nel 1584, fu istruito all’uso delle armi dal padre Munisai, che era uno spadaccino riconosciuto dallo shōgun, mentre al suo sviluppo spirituale contribuì anche il monaco zen Takuan Soho amico di Yagyu Munemori, famoso maestro di spada. A 13 anni ebbe il suo primo duello mortale. A 16 anni partecipò e si batté nell’epica battaglia di Sekigahara (1600) per la fazione sconfitta, quella dei daimyō dell’ovest. Sopravvissuto al massacro di migliaia di guerrieri e all’inseguimento da parte dei nemici, Musashi cominciò un vagabondaggio per il Giappone alla ricerca di avventure e di affermazione personale. A 50 anni si ritirò per dedicarsi allo studio e alla letteratura, risultando un maestro in molte discipline quali la pittura, la calligrafia e l’arte della forgiatura delle tsuba, le tipiche guardie delle spade che spesso risultavano vere e proprie opere d’arte, tanto che diede il proprio nome a un modello divenuto poi tradizionale. Due dipinti di Miyamoto Musashi sono custoditi nel museo commemorativo delle arti di Kubosō di Izumi.
Fonti consultate: Leiji News, The Asahi Shimbun.