C’è qualcosa di magico nel trovarsi sospesi tra realtà diverse, dove ogni passo potrebbe svelare una nuova verità o spalancare un portale verso l’ignoto. È come essere trascinati da una brezza sottile, che ti invita a esplorare un luogo in cui il tempo non scorre come lo conosciamo, in cui le leggi della fisica sono solo un suggerimento, non una regola. Camminare su isole fluttuanti, incontrare creature tanto bizzarre quanto affascinanti, e percepire una magia antica nelle vene del terreno stesso: questo è il mondo di VED, un’opera che si presenta come un ponte tra due dimensioni. Creato con cura dallo studio lituano Karaclan e pubblicato da Fulqrum Publishing per PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox Series e PC (Steam), questo RPG disegnato interamente a mano è un invito a scoprire non solo terre inesplorate, ma anche gli angoli più profondi dell’animo umano. Al centro del viaggio, un protagonista chiamato Cyrus, ma soprattutto una domanda: siamo noi a cambiare i mondi, o sono i mondi a cambiare noi?
Una storia intrecciata tra mondi paralleli
Il cuore pulsante di VED risiede nella sua narrazione, che segue le gesta di Cyrus, un giovane eroe che, in cerca di una nuova vita, si ritrova nella pittoresca città di Micropolis. Ben presto, Cyrus scopre di possedere un’abilità straordinaria: può teletrasportarsi tra due mondi interconnessi, popolati da isole volanti, creature enigmatiche e minacce letali. La storia, arricchita da elementi di mitologie e culture disparate, si snoda attraverso scelte che plasmano il destino di Cyrus e dei due mondi. La trama offre ramificazioni significative e finali alternativi, un aspetto che garantisce una forte rigiocabilità. Tuttavia, non tutto scorre in modo perfetto. Sebbene l’intreccio sia ambizioso, alcune parti della narrazione risultano meno incisive, quasi superflue, spezzando il ritmo soprattutto durante un secondo playthrough. La scrittura, pur essendo ricca di spunti interessanti, avrebbe potuto beneficiare di una maggiore coerenza e profondità per mantenere costante il coinvolgimento.
Innovazione e strategia: il gameplay di VED
Sul fronte del gameplay, VED offre una combinazione intrigante di elementi tradizionali e novità. Il sistema di combattimento a turni spicca per la sua enfasi sul posizionamento strategico, che si intreccia con la meccanica unica del teletrasporto. Questo elemento non solo rende le battaglie più dinamiche, ma introduce anche un livello di complessità tattica che premia i giocatori più attenti. L’integrazione di meccaniche roguelite, come eventi imprevedibili che possono conferire benedizioni o maledizioni, aggiunge un tocco di imprevedibilità che mantiene viva l’attenzione. Un’altra caratteristica distintiva è la costruzione del villaggio troglodita, che permette di sbloccare nuove abilità e incantesimi personalizzabili. Sebbene queste meccaniche siano ben implementate, la curva di apprendimento può risultare ripida per i neofiti del genere. Inoltre, il sistema di relazioni con le fazioni, pur offrendo un potenziale interessante, sembra talvolta poco approfondito, lasciando ai giocatori la sensazione che alcune dinamiche narrative non vengano sfruttate appieno.
Una meraviglia visiva e sonora
Dal punto di vista estetico, VED è un’opera d’arte. Ogni dettaglio del gioco è disegnato a mano, e il risultato è un mondo visivamente sbalorditivo, capace di trasportare il giocatore in un universo magico e vibrante. Le ambientazioni sono ricche di particolari, mentre il design dei personaggi si ispira a tradizioni culturali che conferiscono un’identità unica al titolo. Tuttavia, il gioco non è esente da problemi tecnici: alcuni cali di frame rate nelle aree più popolate e piccoli glitch grafici possono interrompere l’immersione. La colonna sonora, che spazia tra sinfonico, folk e hip-hop, crea un’atmosfera unica e accattivante, anche se non tutti i brani lasciano un impatto duraturo. L’assenza di doppiaggio e la mancata localizzazione in italiano, sia per i testi che per l’interfaccia, rappresentano un limite per il pubblico nostrano, riducendo l’accessibilità di un titolo che, per il resto, punta chiaramente a una platea internazionale.
Conclusioni: un diamante grezzo
In definitiva, VED rappresenta un’esperienza unica nel panorama dei giochi di ruolo indipendenti. La sua estetica raffinata, le meccaniche di gioco innovative e la narrazione ramificata lo rendono un titolo da non perdere per gli appassionati del genere. Tuttavia, alcune sbavature nella scrittura e nelle dinamiche di gameplay impediscono al gioco di raggiungere l’eccellenza. Nonostante queste criticità, VED dimostra il talento e la visione artistica dello studio Karaclan, e si inserisce come un’opera d’esordio coraggiosa e affascinante, capace di lasciare il segno nel cuore dei giocatori più pazienti e curiosi. Con un ulteriore affinamento, potrebbe ambire a entrare nell’Olimpo degli RPG indie.