Sono passati 40 anni dall’uscita in Italia del cartone animato Lady Oscar, un’opera che ha affascinato e continua ad affascinare il pubblico, con una forza evocativa che supera i confini nazionali e generazionali. Yamato Video celebra questo cult dell’animazione giapponese con una nuova pubblicazione, “Le rose di Versailles – Anatomia dell’anime“.
Si tratta, innanzitutto, di un mook, una pubblicazione simile nel formato cartaceo a una rivista, ma con contenuti da libro collettaneo (il termine è una combinazione tra magazine e book). Questo formato editoriale ibrido e accattivante, molto popolare in Giappone, è utilizzato per pubblicare monografie di approfondimento su svariati argomenti ed è rivolto a un pubblico di appassionati che desidera acquisire informazioni e conoscenze specifiche. Si tratta inoltre di edizioni speciali molto curate, che di solito non vengono ripubblicate e sono quindi oggetto di collezionismo.
Come promesso dal titolo, il libro è composto da una serie di articoli che analizzano in profondità l’anime “Le rose di Versailles” e si basano sulla versione originale giapponese, andata in onda dal 1979 al 1980. Gli aspetti assolutamente interessanti di questo libro sono la sua struttura, l’ordine con cui gli argomenti vengono presentati e l’originalità del testo, dal punto di vista narrativo e grafico.
Nelle prime pagine troviamo la poetica sigla di apertura dell’anime e una galleria di meravigliose illustrazioni di Michi Himeno Seguono poi degli articoli di approfondimento, che ricostruiscono come è nata l’animazione a partire dal contributo che ciascun elemento della squadra di produzione, dalla regia ai disegnatori e alle musiche, ha dato all’enorme successo di quest’opera.
Quando è stata realizzata l’animazione, “Le rose di Versailles” era già famosissimo, grazie alla forza del manga originale di Riyoko Ikeda che l’autrice ha concepito quando era solo un’adolescente ed ha realizzato con sorprendente maturità pochi anni dopo, e al grande successo ottenuto dall’adattamento teatrale, portato in scena dalla Takarazuka Revue. Nelle interviste ai doppiatori di Oscar e Andreé possiamo comprendere come hanno affrontato l’interpretazione di un ruolo così impegnativo, perché già entrato profondamente nell’immaginario del pubblico.
Nella parte centrale troviamo un’analisi molto originale dei personaggi principali. Gli autori invitano il lettore a rileggere la storia dal punto di vista del singolo protagonista, attraverso la sua biografia e la ricostruzione delle scene significative e maggiormente caratterizzanti, con una grande attenzione alle cronologie e alle relazioni con gli altri personaggi. Questi articoli si alternano ad ulteriori approfondimenti sulla storia francese di quegli anni, immediatamente precedenti la Rivoluzione, sulla vita di Maria Antonietta e sulle maestose architetture che fanno da sfondo, spesso molto realistico, alle vicende narrate.
L’intenzione degli autori è quella di guidarci all’interno della storia, invitandoci a focalizzare la nostra attenzione su alcuni fatti o dettagli importanti. Con grande immediatezza, il testo dà delle indicazioni lasciando però l’interpretazione molto libera e invitando il lettore a completarle con la propria immaginazione e il proprio coinvolgimento. Questa capacità di catturare il lettore e portarlo al centro della scena è data soprattutto dalla sapiente combinazione di testo e immagini. Gli episodi che ricostruiscono la biografia di ciascun personaggio sono infatti punteggiati dai fotogrammi dell’anime, scelti accuratamente per farci rivivere l’atmosfera della storia momento per momento. Sono inoltre accompagnati dai pensieri o parole, riportati liberamente sulla pagina come un flusso di coscienza del protagonista.
L’interazione del testo scritto con la parte visiva crea un collegamento empatico, una sorta di fusione tra gli occhi del personaggio e quelli del lettore, che può “leggere” il cuore del personaggio, aiutato dal testo, ma senza che i suoi sentimenti siano mediati dall’interpretazione degli autori. Testo e immagini si completano reciprocamente al fine di presentare la storia nel senso più forte del termine, cioè “renderla presente”. I fotogrammi e le magnifiche illustrazioni amplificano così il senso di partecipazione, la sensazione di essere parte della storia invece che semplicemente osservarla dall’esterno. Hanno inoltre la funzione di regolare il ritmo della lettura, che richiede la partecipazione attiva del lettore, invitandolo ad approfondire alcuni aspetti della storia o a soffermarsi per scrutare l’interiorità dei personaggi.
Interessante, in questo senso, è l’eterogeneità dell’impaginazione. Le immagini, i titoli, le porzioni di testo hanno formati e composizioni sempre diversi, rendendo la lettura dinamica, mai noiosa e rispondono inoltre allo scopo di comunicare informazioni circa l’importanza e lo stato d’animo dei personaggi. Anche i colori del testo e degli sfondi sono usati per veicolare graficamente contenuti morali o emotivi.
Questa capacità di narrazione attraverso la dimensione visiva è uno dei tratti più affascinanti e peculiari della cultura giapponese. Del resto, la scrittura stessa è composta di ideogrammi, che sono di fatto immagini stilizzate. Se nel mondo occidentale la conoscenza è spesso rilegata alla razionalità delle parole, nella tradizione giapponese l’esperienza estetica ed emotiva costituisce un canale privilegiato e profondo della comprensione.
Il libro termina con le parole della sigla di chiusura dell’anime e con le scene finali della storia di Oscar. La sensazione è davvero quella della fine improvvisa di un’esperienza molto coinvolgente, all’interno della quale ci siamo appassionati, divertiti, emozionati, commossi.
Il libro “Le rose di Versailles – Anatomia dell’anime” è presentato in anteprima esclusiva a Lucca Comics & Games 2023 e sarà acquistabile al Japan Town presso lo stand Yamato S110 PLF263 presso il padiglione Polo Fiera, Via della Chiesa XXXII a Lucca.
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